Il settore delle calzature in pelle a Guanajuato è in ripresa, ma con percentuali inferiori al 15% prima del Covid. Nonostante il ritorno in classe nelle scuole, i calzaturifici per scarpe da bambino è uno dei più indietro, anche con livelli inferiori del 40% rispetto a prima del coronavirus. Il presidente CICEG (Cámara de la Industria del Calzado), Alejandro Gómez Tamez, riferisce a Zona Franca che tra i fattori negativi il principale è la mancanza di forniture.
“Sì, c'è una ripresa, anche se il maggior numero di linee di prodotti di calzature per bambini è ancora del 40% inferiore al livello pre-pandemia; Se c'è stata una ripresa, è stata molto lenta e abbiamo molta strada da fare per riprenderci", ha affermato il presidente.
Proprio l'Istituto Nazionale di Statistica e Geografia (INEGI) ha pubblicato l'aggiornamento sul comportamento dell'industria nel Paese, che mostra il calo di pelle e calzature.
Il confronto mostra che tra marzo dello scorso anno e quest'anno la differenza è inferiore di 5,1 punti.
“E' un insieme di fattori, le importazioni sono aumentate, purtroppo stiamo assistendo a livelli record di importazioni storiche, d'altronde è stata resa difficile la ripresa, c’è carenza di materiali e buona parte della ripresa del mercato è a beneficio delle importazioni invece che dell'industria nazionale”, ha spiegato il presidente.
Tra l'offerta mancante c'è il sintetico e ci sono le suole; anche se ci sono fornitori, il problema è il tempo delle consegne.
"Fanno la suola per te, ma ci vogliono sei mesi ed è qui che c'è un bisogno importante di investimenti esteri da fabbriche cinesi che potrebbero produrre questi componenti in Messico", ha aggiunto Tamez.
Altri materiali mancanti sono i poliuretani che, a causa dei focolai di covid.19 in Cina, hanno reso difficili gli arrivi degli ordini emessi.
