Il tema è presente anche sul @FinancialTimes. La nota azienda britannica di scarpe di lusso Manolo Blahnik ha vinto una lunga battaglia legale iniziata in Cina nel 2000 contro l’imprenditore cinese Fang Yuzhou, che aveva registrato il nome del marchio per vendere una propria linea di scarpe. Per questo in Cina si potevano comprare legalmente scarpe marchiate Manolo Blahnik che però non erano prodotti originali: questi si trovavano solo da rivenditori terzi.
Ora, con la vittoria della causa, l’azienda Manolo Blahnik non solo potrà iniziare a vendere le scarpe che produce in Cina, ma potrà anche combattere legalmente i produttori e i rivenditori di scarpe contraffatte.
Kristina Blahnik, amministratrice delegata dell’azienda e nipote del fondatore che le ha dato il nome, ha commentato dicendo che era un «vuoto enorme nella nostra esistenza». L’azienda ha fatto sapere che adesso l’obiettivo è espandersi in modo massiccio nel mercato cinese, che è attualmente considerato quello maggiormente in crescita nel settore della moda di lusso.
Il marchio Manolo Blahnik esisteva già dagli anni Settanta, ma era diventato famoso alla fine degli anni Novanta grazie alla grossa pubblicità arrivata dalla serie tv Sex and the City, la cui protagonista Carrie Bradshaw ne collezionava le scarpe. Nel 1999 l’imprenditore cinese Fang Yuzhou lo aveva registrato e ne era di fatto diventato il titolare in Cina: cogliendo il potenziale della visibilità che stava avendo, decise di usarlo per una sua linea di scarpe.
A differenza di altri paesi, in cui per registrare un marchio è necessario dimostrare di averlo usato in precedenza o comunque di avere valide ragioni per farlo, in Cina la legge tutela la prima persona che lo registra, a prescindere da chi sia. Questa legge ha permesso a lungo il commercio di marchi che venivano comprati per essere poi rivenduti con prezzi maggiorati alle aziende internazionali nel momento in cui tentavano di espandersi nel mercato cinese. Un altro marchio che, come Manolo Blahnik, è in causa da vent’anni per motivi simili è il giapponese Muji.
Nel 2019 le leggi sulla proprietà intellettuale in Cina sono un po’ cambiate e sono diventate più severe nei confronti di chi agisce “in malafede” in quest’ambito, consentendo a diverse aziende di vincere le cause legali in cui rivendicavano la proprietà dei diritti sui loro marchi. Prima di Manolo Blahnik avevano vinto cause simili anche il marchio di scarpe sportive New Balance, l’ex giocatore di basket Michael Jordan e il gruppo italiano Zegna.