Il Leather and Hide Council of America (LHCA), l'ente commerciale che rappresenta l'industria statunitense del settore pelle, plaude agli standard del settore della moda e all'organizzazione di certificazione Textile Exchange per la sua recente adozione di una definizione ufficiale di "pelle" come materiale creato dalla pelle o dalla pelle di un animale. LHCA incoraggia altre organizzazioni e aziende nei settori della moda e delle calzature a seguire l'esempio per incoraggiare una maggiore trasparenza nell'etichettatura dei materiali. [LHCA × Textile Exchange: Definition of "Leather" – 360mag.]
Secondo una dichiarazione rilasciata giovedì 3 novembre, Textile Exchange ha adottato la terminologia legale più diffusa per la definizione di "Leather", rilevando che è in linea con la direttiva UE 94/11/CE, ISO 15115 e EN 15987:2015, in cui si afferma che per “cuoio”, - in inglese “Leather” - inteso come pelle conciata, si intende “una pelle con la sua struttura fibrosa originaria più o meno integra e conciata in modo da non marcire”.
"Si tratta di un significativo passo avanti nella trasparenza del mercato e nell'etichettatura dei consumatori", ha affermato Stephen Sothmann , Presidente del Leather and Hide Council of America. "Per troppo tempo, i marchi di moda e calzature hanno nascosto ai consumatori il vero profilo dei materiali dei loro prodotti utilizzando termini ambigui e fuorvianti come 'pelle vegana'. LHCA ringrazia Textile Exchange per aver compiuto un passo così importante per promuovere la verità nell'etichettatura e spera che i marchi membri dell'organizzazione abbraccino una maggiore trasparenza nella promozione marketing verso i consumatori".
L'avviso di Textile Exchange affermava inoltre che "I materiali che non soddisfano la definizione di cui sopra non saranno descritti da Textile Exchange come pelle, indipendentemente da qualsiasi designazione utilizzata nel passato o di uso comune del termine". Questa decisione ha un impatto sull'etichettatura dei prodotti sul mercato generalmente descritti come "pelle vegana", "pelle di funghi", "pelle di frutta" e altri derivati costituiti principalmente da plastica, piante, funghi e una vasta gamma di altri materiali che spesso non sono spiegati ai consumatori.
Un'indagine sui consumatori del luglio 2022 condotta nel Regno Unito ha rilevato che il 54% dei consumatori era confuso dalla terminologia di marketing come "pelle vegana" e non riusciva a identificare correttamente la composizione del materiale.