Il lockdown di Shanghai mette alla prova la politica cinese Zero Covid

11 Aprile 2022

La diretttrice esecutiva dell'Aspen Security Forum, Anja Manuel, si unisce - su Bloomberg - a Emily Chang per discutere l'impatto dei lockdown della Cina sulla sua popolazione, la sua economia e la sua competitività tecnologica, e come si evolveranno le relazioni USA/Cina mentre la guerra in Ucraina infuria. [Shanghai Lockdown Tests China's Zero Covid Policy -Bloomberg]

  

Più a lungo Shanghai rimane in isolamento, più forti stanno diventando le frustrazioni espresse dai residenti. Stanno aumentando le segnalazioni di carenza di cibo e carenza di altri beni essenziali per i 25 milioni di persone rinchiuse in casa, tutte in isolamento. È una delle più grandi crisi che il presidente Xi Jinping deve affrontare da quando è entrato in carica 10 anni fa. 

Praticamente l’economia della Cina si sta fermando. Il tasso di crescita è stato di circa il 4%, non è nemmeno quel 5,5%, che era l’obiettivo minimo che si era posto il governo cinese tenendo conto dei problemi del Covid-19. Tuttavia i cinesi continuano ad avere questo approccio estremo di lockdown.

Ovviamente il lockdwon colpisce ancora tutte le catene di fornitura: molte aziende note, come Tesla e Volkswagen hanno sospeso i lavori. Ciò ha un impatto sulla capacità della Cina di attrarre aziende globali. Forse non a lungo termine, ma certamente nel medio termine, è difficile avere un'attività in Cina.

Anche Foxconn è ancora chiusa, tutti questi grandi fornitori OEM e le aziende in conto terzi americanizzate per la moda sono ancora chiuse, il che rende davvero difficile l’export verso gli Stati Uniti e si vede già realizzare il decoupling con le aziende occidentali che guardano sempre più a ovest per riorganizzare le loro catene di fornitura.

C’è un grande rallentamento del commercio internazionale della Cina, causato da diversi fattori insieme, non solo portato dai lockdown e che ha un grande impatto in direzione del disaccoppiamento.

Tra le cause diverse dal lockdown, c’è la posizione sulla Russia. Ovviamente la Cina subisce molte pressioni da parte della comunità internazionale, ma queste pressioni non stanno influenzando in senso positivo le relazioni dell'occidente con la Cina e il rapporto della Cina con il resto del mondo. Nonostante Xi Jinping e il suo team siano sorpresi di vedere quanto sia stata brutale l'invasione russa in Ucraina, dopo le prime oscillazioni, ora la politica cinese è solidamente favorevole alla Russia. Aumenta la censura su internet: tutto quello che è pro-ucraina è censurato e tutta la propaganda russa è amplificata. Quindi sul lato politico, il PCC è con i russi. Sul lato commerciale, invece, non è proprio così. Infatti, tutte le grandi aziende tecniche cinese si sono conformate alle sanzioni occidentali sulla Cina, come come si sono conformate le grandi banche cinesi, anche se il Governo dice ufficialmente di fare quello che può per sostenere i russi.

La Cina come fabbrica del mondo è lo “status quo” nel rapporto della Cina con il resto del mondo, ma sottotraccia inizia a vedersi un cambiamento.

Per ora continuerà questo gioco ambiguo. Probabilmente la Cina comprerà un po' di petrolio in più dalla Russia. Poi si vedrà in relazione all’andamento della guerra.

Il blocco di Shanghai rischia di diventare la più grande crisi del mandato di Xi, ma la “Politica dinamica zero-COVID” è l'unica via d'uscita dalla complessa situazione attuale, insiste l’editoriale del Global Times [‘Dynamic zero-COVID policy’ the only way out of current complex situation: Global Times editorial -Global Times]: «La pratica ha dimostrato che la politica dinamica zero-COVID è la scelta migliore per la Cina per combattere l'epidemia. Più grave è l'epidemia, più importante è aderire completamente e accuratamente alla politica dinamica zero-COVID. Vale la pena sottolineare che alcuni luoghi stanno causando complessità alla vita normale delle persone, proprio perché non hanno implementato la politica dinamica zero-COVID, provocando una serie di problemi. Dobbiamo aderire in modo completo e accurato alla politica zero-COVID. Da un lato, dobbiamo ottenere una risposta rapida e una prevenzione e un controllo precisi. Dovremmo intensificare gli sforzi nella fase iniziale, cercando di spazzare via ogni caso quando viene identificato. D'altra parte, dovremmo impegnarci a massimizzare l'effetto della prevenzione e del controllo al minimo costo, rompendo risolutamente il formalismo e la burocrazia. Negli ultimi due anni, è proprio grazie alla ferma adesione al principio delle persone prima e alla vita prima, e alla politica scientificamente e precisamente dinamica zero-COVID, che la Cina è riuscita a massimizzare la protezione della vita e della salute delle persone, pur mantenendo la leadership globale nello sviluppo economico, nonché nella prevenzione e nel controllo delle epidemie. Di fronte al nuovo round di test più severi, il Partito Comunista Cinese e il governo cinese hanno dimostrato pienamente il loro alto grado di responsabilità e atteggiamento pragmatico aderendo alla politica dinamica zero-COVID. Le azioni della Cina contro l'epidemia resisteranno sicuramente alla prova del tempo e della storia».


Paese: Cina
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