Il governo danese è caduto per colpa della strage di visoni, ma quel fatto scombussolò il business della pelliccia e spinse molti marchi del lusso verso materiali sintetici

08 Ottobre 2022

Mette Frederiksen, la prima ministra socialdemocratica, definita la più euroscettica nella storia del paese, ha annunciato elezioni anticipate per evitare un voto di sfiducia da parte dei suoi alleati di sinistra. La ragione del voto: l’uccisione di 15 milioni di visoni per ragioni sanitarie all’inizio dell’epidemia di Covid-19. Recentemente, una commissione ha stabilito che la decisione era incostituzionale.  [Mette Frederiksen: Jeg har begået fejl - men ikke om mink – LandbrugsAvisen]

 

Il Primo Ministro riconosce di aver commesso una serie di errori in relazione alla gestione del caso dei visoni e alla crisi del coronavirus.

Sono stati commessi numerosi errori durante la gestione del caso del visone e della crisi del coronavirus, afferma il primo ministro durante il dibattito durante il quale risponde:

« Sono stati commessi errori sul visone. È autoesplicativo. Il governo avrebbe dovuto essere informato dell'assenza di autorità e successivamente è stata istituita la Commissione visone. Afferma chiaramente, per quanto riguarda il Primo Ministro, che non ero a conoscenza dell'assenza di autorità ».

Dice di aver adempiuto al suo dovere di veridicità nei confronti del parlamento danese.

« Non è stato sbagliato uccidere i visoni per motivi di salute pubblica ».

 

Furono immagini che scioccarono la Danimarca: il tentativo di fuga a cui fa seguito l'immediato abbattimento dell'animale. Quattro giorni dopo l'ordine di eliminare tutti i 15 milioni di visoni d'allevamento a causa di una mutazione del coronavirus. Da allora il governo danese è sempre stato sotto pressione.

È stato poi accertato che non c'era alcuna base legale per la decisione di uccisione di massa dei visoni. Il primo ministro Frederiksen si è scusata, ribadendo però che la salute umana è una priorità e che la situazione inedita può indurre ad errori. L'opposizione, che aveva denunciato l'abuso, chiese subito le dimissioni del ministro dell'Agricoltura Jensen.

La campagna di abbattimento dei visoni era stata annunciata dal governo di Frederiksen il 4 novembre 2020, per tutti i visoni in Danimarca, che furono uccisi entro il 5 febbraio dell’anno successivo, secondo un annuncio fatto all'epoca dal governo danese.

Uno scandalo sulla frettolosa sepoltura di visoni nelle fosse comuni è scoppiato appena un mese dopo l'inizio della campagna di abbattimento, con le autorità di Copenaghen che hanno annunciato che avrebbero riesumato 4 milioni di animali macellati per paura che le carcasse in decomposizione potessero contaminare l'acqua potabile o le aree in cui le persone nuotare.

 

Il commercio mondiale delle pellicce, che valeva più di 22 miliardi di dollari l’anno, vacillò dopo che la Danimarca decise di uccidere i visoni.

I timori di un’improvvisa carenza di pellicce di visone, di cui la Danimarca era il principale esportatore, hanno spinto i prezzi in rialzo fino al 30% in Asia, affermava allora Federazione Internazionale delle Pellicce (IFF).

Quel fatto scombussolò il business della pelliccia e spinse molti marchi del lusso verso materiali sintetici. Inoltre, gli allevamenti di animale da pelliccia sono ora vietati in molti paesi. La Lettonia è ora diventato l'ultimo stato membro dell'Unione Europea a vietare l'allevamento di animali da pelliccia, unendosi ad Austria, Belgio, Croazia, Repubblica Ceca, Estonia, Francia, Ungheria, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Slovacchia, Slovenia e, più recentemente, Malta e Irlanda.

Il 22 settembre scorso, il Saeima lettone ha approvato gli emendamenti finali alla legge sulla protezione degli animali del Paese: in base alla nuova normativa l’allevamento di animali con lo scopo principale o esclusivo della produzione di pellicce sarà ora vietato e il divieto entrerà in vigore dal 1° gennaio 2028.

Negli ultimi 10 anni, l'associazione per i diritti degli animali Dzīvnieku brīvība ha condotto una campagna con cui ha richiesto il divieto dell'allevamento di animali da pelliccia. Un’azione sostenuta da 42mila cittadini e 50 Ong che hanno sottoscritto una lettera aperta al Saeima.

Gli emendamenti relativi all'allevamento di animali per la loro pelliccia sono stati presentati al Saeima il 9 settembre 2021 da 11 parlamentari di diversi partiti politici: gli emendamenti sono stati approvati con una larga maggioranza di voti (70 favorevoli, solo 3 quelli contrari).

Nel corso dell'anno, la commissione per la politica economica, agricola, ambientale e regionale ha valutato diverse proposte e sostenuto la formulazione della legge: tenendo conto di precedenti casi internazionali, i membri della commissione hanno stabilito che la data del 1 gennaio 2028 dia sufficiente tempo agli imprenditori, in conformità con i principi dello Stato di diritto, per terminare gradualmente le loro attività e recuperare i propri investimenti.


Paese: Danimarca
moda| lusso| marchi| Iff| visoni| Pellicce| animali da pelliccia| Allevamenti| materiali sintetici

Altre notizie