5- Hotspot per le industrie di abbigliamento e calzature

05 Juni 2019

Quinto articolo nel quadro di “Supplier of Sustainable Technology”.

 Le imprese coinvolte in iniziative per ridurre l’impronta carbone nei prodotti di largo consumo della moda cercano tecnologie, soluzioni e buone pratiche per la sostenibilità. Per migliorare l'interazione tra impresa e ambiente, ai produttori di beni intermedi è richiesto di eseguire una valutazione della performance, che permette di esprimere un giudizio sui risultati della gestione ambientale. Per fare questo si utilizzano delle grandezze chiamate indicatori ambientali, i cui valori si confrontano con dei valori di riferimento, utili per capire cosa va migliorato per soddisfare i Science Based Targets (i quali richiedono l’abbattimento dell’80% delle emissioni di GHG per il 2050), che abbiamo iniziato a conoscere nel precedente articolo.

 

Nel percorso Science Based Target (SBT) gli obiettivi delle emissioni delle aziende sono valutati rispetto a una traiettoria di decarbonizzazione basata sugli scenari dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE), o International Energy Agency (IEA)  e dall’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) istituito della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici. Vale a dire che, per soddisfare i Science based Targets, devono essere applicate contemporaneamente diverse misure migliorative: una maggiore efficienza energetica e uno spostamento verso le energie rinnovabili oltre ad approcci intelligenti al riciclaggio delle fibre e dei tessuti. È importante capire come la sola realizzazione di singole misure (ad esempio l’economia circolare) non renderebbe sostenibile nel lungo periodo il settore dell’abbigliamento e della calzatura. Solo un approccio più ampio che comprenda una varietà di misure permetterà alle industrie dell’abbigliamento e delle calzature di raggiungere gli obiettivi della sostenibilità.

Inoltre, quando si esplorano soluzioni per un futuro più sostenibile della moda bisogna tener presenti ulteriori tendenze e considerazioni (ad esempio sulle micro-plastiche, sui benefici sociali delle fibre naturali in termini di posti di lavoro nell’agricoltura ecc.).

Quindi, è bene adottare delle metodologie precise per gli indicatori di impatto ambientale

 

Definizione degli indicatori di impatto

Questo articolo elenca degli indicatori intermedi, o midpoint  e finali, o endpoint, oltre alle valutazioni delle scorte e classi di misurazioni che differiscono dallo scopo per cui sono pensate. Gli intermedi sono caratteristici dei processi provocati dal flusso di sostanze verso e dall’ambiente naturale, mentre lo scopo di un indicatore finale è quello di illustrare meglio gli effetti complessivi di questi processi in termini di valore sociale – salute umana, ecosistemi e risorse. I dati di inventario sono le informazioni usate per calcolare intermedi e finali.

Le misurazioni di inventario sommano i flussi delle risorse consumate e degli scarti (rifiuti) emessi da un sistema. Mentre questi flussi possono non avere di per sé degli impatti ambientali, tuttavia la loro misurazione e comparazione mette in evidenza le istanze (i temi-problemi) che un’organizzazione (una struttura) può direttamente influenzare (come la produzione di rifiuti), e sono pertanto importanti.

Gli indicatori di midpoint sono quei processi fisici, chimici e biologici innescati dal consumo o dall’emissione di particolari sostanze. Ad esempio, la sparizione dell’ozono provocata dal rilascio dei clorofluorocarburi (CFC) e altri composti è un midpoint indicatore chiave  nel sistema IMPACT 2002+. Questo tipo di risultati viene generalmente calcolato attraverso l’inventario dei flussi in entrata e in uscita nell’ambiente, come ad esempio con il consumo di greggio o le emissioni di metano (CH4)

Gli indicatori endpoints cercano di quantificare i danni alla salute umana e all’ambiente, che sono in genere il risultato del midpoint. Ad esempio, l’indicatore endpoint per la salute umana in IMPACT 2002+ cerca di stimare gli anni di vita utile perduti a causa di tutti i danni alla salute che possono essere quantificati usando la detta metodologia. Allo stesso modo, l’indicatore della qualità dell’ecosistema indaga sulle perdite di specie che possono essere provocate. Questi calcoli vengono fatti usando algoritmi scientificamente studiati che richiedono come dati inseriti  dei midpoint adeguati.

Bisogna notare che mentre midpoint e endpoins sono temi ricorrenti nella scienza LCA (Life Cycle Assessment), gli indicatori specifici e gli algoritmi usati per calcolarli possono variare, talvolta in modo significativo, da un metodo di stima dell’impatto a un altro. Il presente articolo non intende spiegare la metodologia di stima dell’impatto che bisogna scegliere, tuttavia, è importante capire cosa includono gli indicatori sottostanti quando si deve realizzare un’analisi d’impatto le cui conclusioni determineranno una certificazione ambientale o sociale. A tale scopo, nella seguente tabella viene fornita una breve descrizione degli indicatori corrispondenti

 

Indicatori d’impatto

midpoint

sono caratteristici dei processi provocati dal flusso di sostanze verso e dall’ambiente naturale.

Gli endpoint

illustrano gli effetti complessivi dei processi in termini di valore sociale, salute umana, ecosistemi e risorse.

Cambiamento climatico o potenziale di riscaldamento globale

Cambiamento climatico o potenziale di riscaldamento globale (indicato anche come carbon footprint) misura l’impatto potenziale sui cambiamenti climatici dell’emissione di gas serra associati a un prodotto, un processo o una organizzazione. Prende in considerazione la capacità di un gas a effetto serra di influenzare la forza radiante, espressa rispetto a una sostanza di riferimento e a uno specifico orizzonte temporale

 

Qualità dell’ecosistema 

 

La salute di un ecosistema può essere compromessa dal rilascio di sostanze che causano acidificazione, eutrofizzazione, tossicità per l’ambiente naturale e occupazione del territorio, oltre a vari altri meccanismi. Una valutazione dell’impatto complessivo di un sistema  sulla salute di un ecosistema viene effettuata usando l’ecosystem quality endpoint della metodologia IMPACT 2002+ (Joliet e al. 2003) nella quale le sostanze vengono ponderate in base alla loro capacità di provocare ciascuno dei diversi danni alle specie selvatiche. Questi impatti vengono misurati in unità di frazioni di potenziale sparizione (potentially disappearing fractions PDFs) che si riferiscono alle probabilità di perdite di specie.

Salute umana

 

Danni alla salute umana dovuti all’inquinamento sono causati dal rilascio di sostanze che interessano gli esseri umani attraverso una acuta tossicità, tossicità cancerogena, effetti sull’apparato respiratorio, aumento dei raggi ultravioletti e altri processi. Una valutazione dell’impatto complessivo di un sistema sulla salute umana viene svolta usando l’human health endpoint della metodologia IMPACT 2002+, nella quale le sostanze vengono soppesate in base alla loro capacità di provocare una serie di danni alla salute umana. Questi impatti sono misurati in units of disability-adjusted life years (DALY : anni di salute persi?), che combinano/connettono le stime di malattia e mortalità secondo un certo numero di cause

Risorse

 

L’esaurimento delle risorse è il risultato dello sfruttamento di risorse sia rinnovabili che non rinnovabili a un livello superiore alla loro capacità di rigenerarsi. I materiali vengono valutati in base alla loro abbondanza e alla difficoltà di ottenerli. Una valutazione dell’impatto complessivo di un sistema sullo sfruttamento delle risorse viene portata avanti usando la metodologia di IMPACT 2002+  per le resources endpoint, che unisce l’uso dell’energia non rinnovabile e una stima della maggiore quantità di energia che sarà richiesta per ottenere una quantità addizionale di questa sostanza dalla terra, in base al metodo Ecoindicator 99 (Goedkoop, Spriensma 2000). Tali impatti sono misurati in megajoules (MJ).

Prelievo di acqua dolce

Il prelievo di acqua dolce misura l’impatto potenziale del prelievo d’acqua richiesto per un prodotto, processo o organizzazione. Tiene conto dell’acqua (dove questa se ne va per evaporazione, viene consumata o rilasciata di nuovo a valle) escludendo l’acqua da turbina (ad esempio l’acqua che scorre per creare l’energia idroelettrica). Tiene conto dell’acqua da bere, delle acque sorgive delle acque per l’irrigazione e delle acque per i processi industriali (compresa l’acqua da raffreddamento).

 

 

Nel prossimo articolo: l’industria della moda si concentra su energia rinnovabile, efficienza energetica ed economia circolare

 


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